Dona il tuo 5 x 1000

LEGGI COME

DIVENTA VOLONTARIO
Unisciti a noi!

CHIEDI INFO

La cultura è un bene di tutti e per tutti

PIERPAOLO PASOLINI.
Poeta, regista, corsaro

Un viaggio alla riscoperta dell’Italia di oltre mezzo secolo fa, sconvolta dal cosiddetto “miracolo economico”’ degli anni Sessanta, dilaniata tra un passato rurale ormai in via d’estinzione e un travolgente futuro di moderna omologazione.

Nel cinquantenario della morte del grande scrittore e cineasta, il regista e docente Gian-luca Fumagalli introduce e commenta un’antologia di scene memorabili tratte dai primi film di Pasolini: Accattone (1961), Mamma Roma (1962), La ricotta (1963), Il Vangelo se-condo Matteo (1964), e dal documentario Comizi d’amore (1964).

ARGOMENTI: 1 “Stupenda e misera città” Storie di vita e malavita nella Roma delle borga-te; 2 – Terrasanta in Meridione L’antica Gerusalemme trasfigurata nei Sassi di Matera; 3 -Come la pensavano gli italiani? Interviste prese dalla strada sulla morale sessuale

NOTE ll cinema di Pier Paolo Pasolini è un viaggio poetico, politico e spirituale attraverso l’Italia e l’umanità. Esordisce con “Accattone” (1961), ritratto crudo del sottoproletariato romano, seguito da “Mamma Roma” (1962), con una struggente Anna Magnani. Questi film inaugurano il suo stile antinaturalista, dove la realtà è trasfigurata in mito. Con “Il Vangelo secondo Matteo” (1964), Pasolini fonde sacro e marxismo, ritraendo Cristo come figura rivoluzionaria. “Uccellacci e uccellini” (1966), con Totò, è una favola filosofica sul fallimento delle ideologie. Nei successivi “Edipo re” (1967) e “Medea” (1969), esplora il mito greco come chiave per comprendere l’alienazione moderna. Negli anni ’70, con la “Trilogia della vita” (“Decameron”, “I racconti di Canterbury”, “Il fiore delle Mille e una notte”), celebra la sensualità popolare, il corpo e il desiderio come forme di libertà. Ma presto rinnega questa visione, denunciando la mercificazione del sesso. Il suo ultimo film, “Salò o le 120 giornate di Sodoma” (1975), è una feroce allegoria del potere come perversione, ispirata a Sade e ambientata nella Repubblica di Salò. È un’opera estrema, disturbante, che chiude la sua carriera con un grido di dolore e indignazione. Pasolini usa il cinema come strumento di poesia, critica sociale e ricerca spirituale. Rifiuta le convenzioni borghesi, cerca una verità arcaica, scandalosa, che scuota le coscienze. Il suo sguardo è sempre eretico, profetico, irriducibile.

.

Il prossimo corso

PIERPAOLO PASOLINI.
Poeta, regista, corsaro

Un percorso attraverso uno dei balletti più famosi dell’Ottocento, con alcuni excursus nel quadro storico europeo del periodo di composizione e a cenni biografici del musicista russo. A una spiegazione della trama seguirà un’analisi critica della partitura per ammirare la resa musicale nell’adattare il racconto originale di Hoffmann al genere del balletto.

Le passeggiate di Ilide

NOTIZIE AUSER