NOTE Lo Schiaccianoci di Čajkovskij debuttò nel 1892 a San Pietroburgo, inizialmente con scarso entusiasmo da parte della critica. La storia deriva dal racconto fantastico di Hoffmann, ma passa attraverso l’adattamento più morbido di Alexandre Dumas. Curiosamente, Čajkovskij non era molto convinto del progetto e lo considerava un balletto “troppo infantile”, sebbene ne abbia poi composto alcuni dei brani più celebri della storia della musica. Per rendere la sonorità “magica” della Fata Confetto introdusse la celesta, uno strumento allora quasi sconosciuto, che produce un timbro simile a campanelli cristallini. La coreografia, iniziata da Marius Petipa, fu completata da Lev Ivanov a causa della malattia del primo, contribuendo a un risultato stilisticamente molto vario. Prima ancora che il balletto fosse messo in scena, la Suite sinfonica tratta dalle sue musiche diventò subito celebre e conquistò il pubblico europeo. Il balletto, però, ci mise più tempo per affermarsi, e solo nel Novecento divenne un classico natalizio, soprattutto negli Stati Uniti. Anche i nomi dei personaggi cambiarono nel tempo: Clara, ad esempio, nella versione russa originale si chiamava Marija. L’immaginario dei giocattoli che prendono vita ha permesso a registi e coreografi di reinterpretarlo in mille modi, ora privilegiando il sogno infantile, ora sottolineando il tema della crescita. Oggi Lo Schiaccianoci è una delle opere più rappresentate al mondo e continua ad affascinare il pubblico con il suo mix di fiaba, danza e pura magia musicale.