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ICONOGRAFIA
DELLA CITTÀ

ICONOGRAFIA DELLA CITTÀ

Un viaggio alla scoperta della rappresentazione della città nell’arte attraverso i secoli, dall’antichità al Novecento

ARGOMENTI

1 – LA RAPPRESENTAZIONE DELLA CITTA’ DALL’ANTICHITÀ ALLA CITTÀ IDEALE DEL RINASCIMENTO. La città per frammenti: antichità e Medioevo – La Gerusalemme Celeste in terra – La città in Giotto e nel Duecento – Allegoria del Buon Governo cittadino – Paesaggi urbani nella pittura italiana del Quattrocento – L’utopia urbana, l’immagine della Città Ideale – Spazi urbani tra Bellini, Raffaello e la pittura rinascimentale.

2 – LO SPLENDORE DI VENEZIA E LA NASCITA DEL VEDUTISMO

Il vedutismo in Italia – Canaletto e lo splendore di Venezia – Le città del Bellotto

3-GRAND TOUR. IN VIAGGIO PER LE CITTA’ ITALIANE TRA SEI E OTTOCENTO

Alle origini del Gran Tour – Napoli e Roma: i volti delle capitali – Giovanni Paolo Pannini – Carlo Bossoli: pittore giramondo – Gaspar Van Wittel

4-UNA CITTÀ PERDUTA: LA MILANO DELL’OTTOCENTO

La città del Naviglio – La Milano perduta nelle vedute ottocentesche – La città sacra – La Piazza del Duomo

5-LA CITTÀ MODERNA DAGLI IMPRESSIONISTI AI FUTURISTI

La Parigi degli Impressionisti – La Milano dei Futuristi – Le periferie di Sironi – Città espressioniste – Dalla città alla metropoli – Le piazze di De Chirico

NOTE L’iconografia nella pittura è lo studio di ciò che le immagini rappresentano, del loro significato e delle storie che raccontano attraverso simboli, gesti e personaggi. Non riguarda solo “cosa si vede”, ma soprattutto “cosa vuole dire” ciò che l’artista ha scelto di dipingere. In epoche in cui leggere non era comune, le immagini fungevano da veri e propri codici visivi: un giglio poteva indicare la purezza, un teschio il passare del tempo, un cane la fedeltà. Grazie all’iconografia è possibile riconoscere santi, miti, allegorie e temi morali, anche quando l’artista non li nomina esplicitamente. Questo studio si è sviluppato soprattutto nel Rinascimento e poi nell’età barocca, quando pittori e committenti usavano un linguaggio simbolico condiviso per trasmettere messaggi religiosi, politici o filosofici. L’iconografia aiuta gli storici dell’arte a capire perché un’opera è costruita in un certo modo, quali fonti letterarie o religiose ha seguito l’artista e come il pubblico dell’epoca avrebbe interpretato le immagini. Oggi è uno strumento fondamentale non solo per leggere il passato, ma anche per comprendere come le immagini continuino a veicolare significati culturali e sociali. In questo senso, l’iconografia è una chiave che apre il livello nascosto della pittura, quello dove il visibile diventa racconto.

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